giovedì 20 luglio 2017
Rinfreschiamo la memoria ai giornalisti! Abusi nel coro di Ratisbona? Sapevamo e sapevate già tutto nel 2010

Cari amici,
prosegue sui giornali la fiction sui presunti abusi nel coro di Ratisbona.
Perchè parlo di fiction? Semplice! Quando c’è una notizia ed essa viene divulgata siamo di fronte a un fatto. Quando quella stessa notizia viene riciclata e presentata al pubblico come se fosse nuova o accaduta in tempi recenti, non siamo più di fronte a un fatto ma alla riproposizione della notizia e, quindi, a una fiction.
Purtroppo dobbiamo stare tanto vicini ai nostri “amici” giornalisti perchè pare che la maggiorparte di loro soffra di una grave forma di amnesia.
Eh sì…non si spiega altrimenti l’insistenza con cui continuano a parlare degli abusi nel coro di Ratisbona. Sembra quasi che siano venuti a conoscenza dei fatti (che, comunque, sono gravissimi come abbiamo sempre affermato) solo l’altroieri.
Eppure nel 2010 essi sapevamo TUTTO. Non c’è nulla di nuovo se non l’esposizione del numero dei presunti abusati.
Il problema non sta nella notizia in sè ma nel mondo in cui essa viene presentata, divulgata, ingigantita e strumentalizzata a uso e consumo di pochi (sempre meno infatti, come i dieci piccoli indiani). Si tratta di una brutta pagina nella storia del giornalismo ma questo, in fondo, non è affare nostro. Ciascuno si guardi allo specchio alla mattina.
Dicevamo: nel 2010 i giornalisti sapevamo tutto, come sapevamo anche noi. E infatti questo blog dedicò moltissimi post alla vicenda di Ratisbona che ora, grazie anche a Gemma, vorrei riproporvi:
prosegue sui giornali la fiction sui presunti abusi nel coro di Ratisbona.
Perchè parlo di fiction? Semplice! Quando c’è una notizia ed essa viene divulgata siamo di fronte a un fatto. Quando quella stessa notizia viene riciclata e presentata al pubblico come se fosse nuova o accaduta in tempi recenti, non siamo più di fronte a un fatto ma alla riproposizione della notizia e, quindi, a una fiction.
Purtroppo dobbiamo stare tanto vicini ai nostri “amici” giornalisti perchè pare che la maggiorparte di loro soffra di una grave forma di amnesia.
Eh sì…non si spiega altrimenti l’insistenza con cui continuano a parlare degli abusi nel coro di Ratisbona. Sembra quasi che siano venuti a conoscenza dei fatti (che, comunque, sono gravissimi come abbiamo sempre affermato) solo l’altroieri.
Eppure nel 2010 essi sapevamo TUTTO. Non c’è nulla di nuovo se non l’esposizione del numero dei presunti abusati.
Il problema non sta nella notizia in sè ma nel mondo in cui essa viene presentata, divulgata, ingigantita e strumentalizzata a uso e consumo di pochi (sempre meno infatti, come i dieci piccoli indiani). Si tratta di una brutta pagina nella storia del giornalismo ma questo, in fondo, non è affare nostro. Ciascuno si guardi allo specchio alla mattina.
Dicevamo: nel 2010 i giornalisti sapevamo tutto, come sapevamo anche noi. E infatti questo blog dedicò moltissimi post alla vicenda di Ratisbona che ora, grazie anche a Gemma, vorrei riproporvi:
Visto, caro Cesare Augusto Maggiore? Il blog riportò la notizia (schiaffi compresi).
Comunicato del Vescovo di Ratisbona e la nota della Santa Sede (Osservatore Romano)
Ma chi era il vescovo di Ratisbona all’epoca? Ah già…Mueller!
Ieri qualcuno si è azzardato a dire che il vaticano non interverrà più nella vicenda di Ratisbona nel nome della trasparenza. Peccato che tale decisione sia stata presa nel 2010, regnante Benedetto XVI! Vergogna per chi se l’è dimenticato!
Continuo a segnalare post e articoli ohttp://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.it/search?q=ratisbona può bastare?
In ogni caso l’elenco completo dei post è consultabile al link sottostante:
Condividi:
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)