SULLA BOCCA E IN GINOCCHIO. ECCO PERCHE’. Segno di devozione è sempre stato considerato anche lo stare in ginocchio. Come dice Sant’Agostino, ripreso da Benedetto XVI nella «Sacramentum caritatis», è bene che «nessuno mangi quella carne, se prima non l’ha adorata. Peccheremmo se non l’adorassimo». Proprio Benedetto XVI, a partire dalla solennità del Corpus Domini del 2008, incominciò a distribuire ai fedeli il Corpo di Cristo sulla lingua e stando inginocchiati.

Sulla bocca e in ginocchio. Ecco perché Sulla bocca e in ginocchio. Così i fedeli hanno ricevuto la comunione durante la messa crismale celebrata dal vescovo di Madison, Wisconsin, Robert Morlino, che in questo modo ha voluto prendere sul serio le indicazioni del cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. In diverse circostanze Sarah ha raccomandato di recuperare la sacralità nell’azione liturgica e di accentuarne la dimensione contemplativa. C’è una tendenza, ha denunciato Sarah, a mettere l’uomo, e non Dio, al centro della liturgia. E non si tratta soltanto di forma. La … Continua a leggere SULLA BOCCA E IN GINOCCHIO. ECCO PERCHE’. Segno di devozione è sempre stato considerato anche lo stare in ginocchio. Come dice Sant’Agostino, ripreso da Benedetto XVI nella «Sacramentum caritatis», è bene che «nessuno mangi quella carne, se prima non l’ha adorata. Peccheremmo se non l’adorassimo». Proprio Benedetto XVI, a partire dalla solennità del Corpus Domini del 2008, incominciò a distribuire ai fedeli il Corpo di Cristo sulla lingua e stando inginocchiati.