SAN GIOVANNI PAOLO II , PADRE DEL CONCILIO VATICANO II

Il ruolo che il giovane vescovo Karol Wojtyła giocò al Concilio Vaticano II e quanto egli se ne aspettava sono cose che lumeggiano il suo pontificato. La sua preoccupazione essenziale era l’apertura della Chiesa alla dimensione storica dell’incarnazione, attorno ad alcune questioni dottrinali decisive: la persona umana, l’ecumenismo, la missione dei laici, la relazione col mondo. La partecipazione di Karol Wojtyła al Concilio Vaticano II come “Padre”, vale a dire come vescovo, l’ha preparato al suo ministero di pastore della Chiesa universale. Essa merita di essere meglio conosciuta, a cominciare dalla sua risposta all’inchiesta preparatoria rivolta a partire dal 1959 ai … Continua a leggere SAN GIOVANNI PAOLO II , PADRE DEL CONCILIO VATICANO II

GIOVANNI XXIII , L’EREDITA’ DI UNA CAREZZA

L’11 ottobre è il giorno della memoria liturgica di San Giovanni XXIII. Una data che in realtà è un intreccio di celebrazioni, dal primo passo del Concilio Vaticano II alla celebre sera del “Discorso alla Luna” Alessandro De Carolis – Città del Vaticano Da Sotto il Monte alla vetta della santità. Nato tra poche anime per servirle tutte. L’alfa e l’omega di Angelo Roncalli, bimbo nato in una cascina e destinato, col nome di Giovanni XXIII, a rivoluzionare la Chiesa. Che dal 2014, anno della Canonizzazione, lo celebra l’11 ottobre, una data emblematica per il Pontificato di Papa Roncalli, la … Continua a leggere GIOVANNI XXIII , L’EREDITA’ DI UNA CAREZZA

LA COMUNIONE SULLA MANO , UN ABUSO LITURGICO? GIA’ NELL’ANTICHITA’ SI FACEVA!

Ricevere la comunione sulla mano è un rito dalle radici antichissime, sospeso nel Medioevo e ripreso dopo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II come “opzionale” rispetto alla ricezione del Corpo di Cristo direttamente sulle labbra. Come spiega don Roberto Gulino, docente di Liturgia alla Facoltà teologica dell’Italia centrale, «la storia ci insegna che nei primi secoli era normale, sia in Oriente, sia in Occidente, ricevere il corpo di Cristo durante la celebrazione eucaristica direttamente sulle mani». Il liturgista dice che sono numerose le fonti che testimoniano questa prassi. LA LETTERA DI PAPA CORNELIO Una lettera di papa Cornelio (251-253) che descrive le … Continua a leggere LA COMUNIONE SULLA MANO , UN ABUSO LITURGICO? GIA’ NELL’ANTICHITA’ SI FACEVA!

PERCHE’ SI PASSO’ ALLA COMUNIONE DIRETTAMENTE IN BOCCA?

La Chiesa primitiva optava per l’ostia in mano, nel Medioevo la tradizione è cambiata. “Decisivo” il concetto di “riverenza” verso il Signore Perché ci sono due modi diversi per accogliere in noi il Corpo di Cristo? Perché si sceglie di distribuirla in un modo o nell’altro? Lo spiega bene Juan Rodolfo Laise in “Comunione sulla mano. Storia e documenti” (edizioni Cantagalli). Dopo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, attraverso l’Istruzione Memoriale Domini promulgata dalla Sacra Congregazione per il culto Divino il 29 maggio 1969, la Chiesa ha lasciato alle singole Conferenze Episcopali la possibilità di richiedere la facoltà di introdurre l’uso di ricevere la Comunione … Continua a leggere PERCHE’ SI PASSO’ ALLA COMUNIONE DIRETTAMENTE IN BOCCA?

BENEDETTO XVI : MESSAGGIO PER LA 99esima GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E RIFUGIATO (2013 )

“Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”  Cari fratelli e sorelle! Il Concilio Ecumenico Vaticano II, nella Costituzione pastorale Gaudium et spes, ha ricordato che «la Chiesa cammina insieme con l’umanità tutta» (n. 40), per cui «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore» (ibid., 1). A tale dichiarazione hanno fatto eco il Servo di Dio Paolo VI, che ha … Continua a leggere BENEDETTO XVI : MESSAGGIO PER LA 99esima GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E RIFUGIATO (2013 )

A “LA SAPIENZA” LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI RATZINGER SUL CONCILIO VATICANO II

Il prossimo 17 novembre, alle 11, nella Facoltà di Lettere dell’Ateneo. Si tratta del settimo volume dell’Opera omnia, edito dalla LEV e a cura di Pierluca Azzaro L’università “La Sapienza” accoglie Benedetto XVI: il prossimo venerdì 17 novembre, alle 11, nella Facoltà di Lettere dell’Ateneo romano si terrà la presentazione del settimo volume della Opera omnia di Joseph Ratzinger su “L’insegnamento del Concilio Vaticano II”. Il libro, edito dalla LEV, è a cura del professor Pierluca Azzaro, che sarà presente all’incontro che si svolgerà nell’Aula A della sezione Storico-Religiosa del Dipartimento di Storia, cultura e religioni. Relatori saranno gli storici Francesca … Continua a leggere A “LA SAPIENZA” LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI RATZINGER SUL CONCILIO VATICANO II

LA PROFEZIA DI JOSEPH RATZINGER : NEL 1969 … ERA IL GIORNO DI NATALE …

Una Chiesa ridimensionata, con molti meno seguaci, costretta ad abbandonare anche buona parte dei luoghi di culto costruiti nei secoli. Una Chiesa cattolica di minoranza, poco influente nella scelte politiche, socialmente irrilevante, umiliata e costretta a “ripartire dalle origini”. Ma anche una Chiesa che, attraverso questo “enorme sconvolgimento”, ritroverà se stessa e rinascerà “semplificata e più spirituale”. E’ la profezia sul futuro del cristianesimo pronunciata oltre 40 anni fa da un giovane teologo bavarese, Joseph Ratzinger. Riscoprirla oggi aiuta forse a offrire un’ulteriore chiave di lettura per decifrare la rinuncia di Benedetto XVI, perché riconduce il gesto sorprendente di Ratzinger … Continua a leggere LA PROFEZIA DI JOSEPH RATZINGER : NEL 1969 … ERA IL GIORNO DI NATALE …

ESCLUSIVO – PUBBLICHIAMO LA TRADUZIONE ITALIANA DELL’ULTIMO DOCUMENTO SUL TERZO SEGRETO DI FATIMA – LA PERITA CALLIGRAFA NEGA CHE IL TESTO PUBBLICATO DA ZAVALA SIA UNA FALSIFICAZIONE.

Ecco il testo: Il testo comincia con le sigle JMJ, e la data: “Tuy, 1/4/1944”. E continua così: “Adesso vado a rivelare il terzo frammento del segreto; questa parte è l’apostasia nella Chiesa. Nostra Signora ci mostrò una visione di un individuo che io descrivo come ‘il “Santo Padre’, davanti a una moltitudine che stava lodandolo. Però c’era una differenza con un vero Santo Padre, lo sguardo del demonio, questo aveva gli occhi del male. Poi, alcuni momenti più tardi, vedemmo lo stesso Papa entrare in una Chiesa, però questa Chiesa era la Chiesa dell’inferno, non c’è modo di descrivere … Continua a leggere ESCLUSIVO – PUBBLICHIAMO LA TRADUZIONE ITALIANA DELL’ULTIMO DOCUMENTO SUL TERZO SEGRETO DI FATIMA – LA PERITA CALLIGRAFA NEGA CHE IL TESTO PUBBLICATO DA ZAVALA SIA UNA FALSIFICAZIONE.

PER CELEBRARE IL 90° DI JOSEPH- BENEDETTO RILEGGIAMO OGNI GIORNO PARTI DELLA SUA AUTOBIOGRAFIA – 14 -Una difficile decisione personale, l’insegnamento a Munster, il 1963, un’altra profonda cesura nella mia vita, la morte della mamma. Ma nel frattempo il Concilio andava avanti, io vivevo diviso tra Munster e Roma… Al Concilio si percepiva già qualcosa d’altro, l’idea di una sovranità ecclesiale popolare, in cui il popolo stesso stabilisce quel che vuole intendere col termine Chiesa, che anzi appariva ormai chiaramente definita come popolo di Dio. Si annunciava così l’idea di “Chiesa dal basso”, di “Chiesa del popolo”, che poi, soprattutto nel contesto della teologia della liberazione, divenne il fine stesso della riforma…..e infine Tubinga……

UNA DIFFICILE DECISIONE PERSONALE. Hermann Volk, il grande dogmatico di Munster a cui, malgrado la differenza di età, ero legato da amicizia, nell’estate del 1962 divenne vescovo di Magonza. Mi giunse allora la richiesta di occupare la sua cattedra. Amavo la Renania, amavo i miei studenti e il mio lavoro all’università di Bonn; oltre tutto mi sentivo ulteriormente obbligato nei confronti di questo compito in forza del mio legame con il cardinal Frings. Ma il vescovo Volk insistette perché io accettassi; alcuni amici mi esortavano sostenendo che la dogmatica era il mio vero campo e che essa mi avrebbe aperto … Continua a leggere PER CELEBRARE IL 90° DI JOSEPH- BENEDETTO RILEGGIAMO OGNI GIORNO PARTI DELLA SUA AUTOBIOGRAFIA – 14 -Una difficile decisione personale, l’insegnamento a Munster, il 1963, un’altra profonda cesura nella mia vita, la morte della mamma. Ma nel frattempo il Concilio andava avanti, io vivevo diviso tra Munster e Roma… Al Concilio si percepiva già qualcosa d’altro, l’idea di una sovranità ecclesiale popolare, in cui il popolo stesso stabilisce quel che vuole intendere col termine Chiesa, che anzi appariva ormai chiaramente definita come popolo di Dio. Si annunciava così l’idea di “Chiesa dal basso”, di “Chiesa del popolo”, che poi, soprattutto nel contesto della teologia della liberazione, divenne il fine stesso della riforma…..e infine Tubinga……

PER CELEBRARE IL 90° DI JOSEPH- BENEDETTO RILEGGIAMO OGNI GIORNO PARTI DELLA SUA AUTOBIOGRAFIA – 13 ….CONSULENTE TEOLOGICO DEL CARDINALE FRINGS E POI PERITO AL CONCILIO VATICANO II…..”Il compito di comunicare le reali affermazioni del Concilio alla coscienza ecclesiale e di plasmarla a partire da queste ultime è ancora da realizzare.”

Tra l’arcivescovo di Colonia, cardinal Frings, e me nacque subito un’intesa serena e cordiale. A ciò può aver concorso il fatto che il suo segretario, l’attuale vescovo di Essen, Hubert Luthe, era un amico e compagno di studi degli anni di Furstenried, dove avevo potuto fare amicizia con molti sacerdoti di Colonia, come per esempio l’attuale vescovo ausiliare Dick. Nel frattempo Giovanni XXIII aveva annunciato il concilio Vaticano II, ravvivando, per molti fino all’euforia, quel sentimento di rinascita e di speranza che, malgrado le minacce dell’era nazionalsocialista, era vivo fin dalla conclusione della prima guerra mondiale. Il cardinal Frings venne … Continua a leggere PER CELEBRARE IL 90° DI JOSEPH- BENEDETTO RILEGGIAMO OGNI GIORNO PARTI DELLA SUA AUTOBIOGRAFIA – 13 ….CONSULENTE TEOLOGICO DEL CARDINALE FRINGS E POI PERITO AL CONCILIO VATICANO II…..”Il compito di comunicare le reali affermazioni del Concilio alla coscienza ecclesiale e di plasmarla a partire da queste ultime è ancora da realizzare.”