Un giorno, tornando verso casa con il pesante orcio pieno d’acqua, più affaticato del solito, pensava: «Che bisogno ho di darmi tanta pena? Non è più semplice, più comodo, andare a dimorare vicino al posto dove vado a prendere l’acqua con tanta fatica?». In quel momento sentì un fruscio dietro di sé. Si voltò e vide un giovane che lo seguiva, con un gran libro aperto, contava i suoi passi e scriveva: duemilacento… duemilacentouno… duemilacentodue…
«Chi siete?», gli chiese.
«Io sono l’angelo del Signore – rispose lo sconosciuto –. Ogni volta che voi andate alla sorgente, io sono incaricato di contare i vostri passi, perché ne riceviate un giorno la ricompensa».
Il vecchio monaco trasalì di stupore, ma l’angelo lo rassicurò: «Continua a camminare, non aver paura. Sto annotando i tuoi dolorosi passi sul Libro della Vita. Ricordati: niente va perduto davanti al Signore».
Colto da ammirazione, rispetto e riconoscenza per il suo buon angelo, il servo di Dio, anziché avvicinare la sua cella alla sorgente, la allontanò ancor di più, al fine di accrescere il suo merito.
Un angelo conta anche le nostre buone opere: che il suo ricordo ci incoraggi a fare il bene!
TRATTO DA https://it.aleteia.org/2020/06/28/angelo-conta-passi-monaco/