Gli auguri di Benedetto XVI al grande islamologo padre Samir Khalil Samir, che ha di recente scritto per Tempi. A Roma è stato organizzato un simposio per il suo 80mo compleanno.
Il 25 maggio si è tenuto al Pontificio istituto orientale (Pio) un simposio sul patrimonio arabo-cristiano e il dialogo islamo-cristiano in onore dell’80mo compleanno di padre Samir Khalil Samir, gesuita egiziano tra i più importanti islamologi al mondo, docente al Pio e all’Università Saint Joseph di Beirut. Per l’occasione, tra i tanti interventi, anche Benedetto XVI ha voluto inviare un messaggio: “Mi ricordo bene di un’occasione, – era allora a Castel Gandolfo – in cui ci ha spiegato i problemi dell’islam, con molto realismo e donandoci il giusto orientamento. Si vede con chiarezza che Lei non desidera che servire la verità, che sola ci può aiutare”, ha scritto il Papa emerito.
Come riportato da AsiaNews, nella prima parte del simposio si è tenuta una conferenza sull’urgenza di una riforma dell’islam e sulla necessità per la religione coranica di abbandonare la propria dimensione politica in favore di una spirituale. In conclusione è stato invece presentato un volume (Tra la croce e la mezzaluna) dedicato all’islamologo, che ha firmato di recente per Tempi una lunga riflessione dal titolo: “Ad Allah quel che è di Allah, a Cesare quel che è di Cesare”.
Dopo i saluti, tra gli altri, del neocreato cardinale monsignor Louis Raphael I Sako e del patriarca maronita cardinal Bechara Rai, padre Samir è intervenuto dicendo: «Sono molto toccato dall’affetto. Mi incoraggia a continuare, chissà, anche per decenni. Vi ringrazio, oggi mi avete commosso tante volte. Per amore vostro, per bontà vostra, io non ho dato niente di particolare. Come mi ha insegnato il padre maestro dal primo giorno – era severissimo, e lo ringrazio – come mi insegnano oggi, io trasmetto. C’è una sola linea: vivere e praticare il Vangelo e chiedere con umiltà “Signore aiutami a vivere questo e a trasmettere questo”. Vi ringrazio. Non merito, l’unico che merita è chi ce l’ha insegnato».
da Tempi, 30 maggio 2018
Per vivere il Santo Vangelo bisogna amarsi per amare …se no è solo confusione…che non va da nessuna parte….io ho capito questo…..
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