Il santuario della Madonna del Frassine è un edificio sacro situato a Frassine, nel comune di Monterotondo Marittimo GR
La tradizione vuole che il santuario, di aspetto moderno (gli ultimi interventi risalgono al 1934), sia stato innalzato per ospitarvi la statua della Madonna col Bambino, che si riteneva portata dall’Africa da San Cerbone e San Regolo. Ingrandimenti si ebbero nel XVII e XVIII secolo.
All’interno sono conservati quattro dipinti su tela di scuola senese del Seicento. L’altare maggiore, di caratteristiche settecentesche, è addossato a una parete, attraverso due aperture della quale si entra in una stanza dove è conservata, sullo sfondo di una parete ornatissima, la statua lignea della Vergine col Bambino, ritenuta di scuola pisana del Trecento.
Intorno sono disposte numerosi ex voto che ricordano le imprese taumaturgiche della sacra immagine.
Madonna del Frassine
Il Santuario della Madonna del Frassine si trova sulla strada che da Suvereto conduce a Monterotondo: è uno dei più noti santuari della Maremma. Vi si conserva una statua lignea della Madonna, che la tradizione vuole scolpita in cedro del Libano. La leggenda narra che la statua della Madonna fu portata in Val di Cornia dal vescovo Regolo, che vi giunse insieme ai futuri santi Giusto, Felice, Cerbone, Clemente e Ottaviano nel lontano 515 d.C. Questi religiosi arrivarono per mare dall’Africa per sfuggire alle persecuzioni. Sbarcati a Populonia, si divisero: alcuni andarono verso Volterra, mentre San Regolo, invece, risalì con la statua il corso del fiume Cornia, per andare a vivere da eremita in un bosco situato vicino all’attuale Frassine. Nel 545 giunsero nella zona gli Ostrogoti di Re Totila, che catturarono Regolo e lo misero a morte.
Dopo questo fatto la statua della Madonna finì in custodia ai frati dell’Abbazia di San Pietro in Palazzuolo, presso Monteverdi, ove rimase fino al 1252. In quell’anno i Pannocchieschi incendiarono il convento, ma uno dei monaci, fuggendo nel bosco, portò con sé anche la preziosa statua. Infine, vinto dalla stanchezza, la nascose tra i rami di un frassino: della sacra effige si persero le tracce perché si riteneva che fosse andata distrutta nell’incendio dell’abbazia che la custodiva.
La leggenda:
Si narra che circa un secolo dopo un contadino di nome Folco, portando il bestiame a pascolare in Val di Cornia, osservò che uno dei suoi animali lasciava al mattino la mandria, per poi tornare alla sera. Il contadino seguì il vitello per capire dove andasse e lo trovò inginocchiato ai piedi di un frassino, tra i cui rami scorse intatta la statua della Madonna. Il ritrovamento suscitò scalpore e in tutta la zona si gridò al miracolo. In seguito all’evento accorsero molti pellegrini venuti a manifestare la propria devozione alla Madonna. In un primo momento fu pensato di trasportare la statua a Monterotondo, ma poi i devoti si adoperarono per costruire una cappella sul posto, in seguito sostituita dal santuario ancora oggi meta di pellegrinaggi.
All’interno del santuario è custodita la statua della Madonna sopra un fusto di frassino, che si dice sia quello ove la statua della Vergine fu ritrovata. Non manca un piccolo Museo degli ex-voto, con quadri che narrano miracolose intercessioni in incidenti di lavoro avvenuti nei campi o nei cantieri.
Tra le altre storie e leggende, si narra di un abitante di Monterotondo, che, trovandosi per affari sul mare, fu rapito dai pirati cartaginesi e fatto schiavo. L’uomo, devoto alla Madonna, non mancava di pregarla spesso. I pirati indignati per la sua fede lo chiusero in una cassa incatenata e lo gettarono in mare. La cassa riapparve miracolosamente il giorno di Pentecoste proprio al Santuario del Frassine, davanti alla gente accorsa per vedere le mercanzie che i commercianti esponevano. In mezzo alle casse di merci fu aperta questa cassa misteriosa e ne saltò fuori il loro paesano sano e salvo. A memoria del fatto miracoloso le catene che chiudevano la cassa furono esposte nel Santuario, ove sono custodite ancora oggi.