“Lo spazio della visibilità mediatica, che offre le larghissime opportunità all’autocandidatura di opinionisti improbabili, rende enormemente più difficile il discernimento dei linguaggi realmente attendibili e autorevoli anche nell’ambito dell’accoglienza della fede”. Lo ha detto mons. Pierangelo Sequeri, teologo e preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, intervenendo questa mattina alla Pontificia Università Lateranense all’evento “50° Anniversario – Fondazione della Commissione teologica internazionale”, di cui è membro. “Sono convinto – ha detto mons. Sequeri – che un rilancio dell’istituzione teologica, proprio in quanto istituzione accademica ed ecclesiale, con i suoi necessari aggiornamenti, abbia oggi un carattere di urgenza del tutto speciale. Il modello della Commissione, proprio nella sua specificità, possa offrire un elemento di integrazione particolarmente funzionale alla ricomposizione della rete della dinamica sinodale nella Chiesa”.
Riflettendo sul “concetto di cultura”, sullo “schema del rapporto tra fede e ragione”, sul “riavvicinamento tra sapere ed esperienza, intellettualità e popolo”, mons. Sequeri ha evidenziato che “l’armonia di questi nessi, che deve irradiare la bellezza della rivelazione cristologica e onorare la grandezza dell’oikonomia divina, va coraggiosamente cercata e perseguita”. Per il relatore, vi è “la necessità di concorrere alla ricomposizione umanistica della frammentarietà del sapere, del relativismo delle culture, dello svuotamento dell’esperienza religiosa”. Mons. Sequeri si è chiesto “se la felice esperienza della Commissione teologica internazionale non possa essere valorizzata”. Infatti, “l’esperimento di sinodalità intellettuale dei teologi mostra che è possibile far lievitare la potenza unificante e trasformatrice di un logos della fede che si apre da sé la strada di una lingua condivisa”. In questo senso, mons. Sequeri conclude: “La frammentazione delle scuole non è soltanto un problema ma anche una opportunità: una ricchezza che agape può riscattare e trasformare in arricchimento, anche nell’ordine della conoscenza. Esiste la possibilità – la domanda lasciata dal relatore – ed eventualmente l’opportunità di ripetere questo modello anche al livello delle Chiese nazionali o regionali?”.
L’evento era stato aperto dall’intervento del rettore della Pul, Vincenzo Buonomo, che ha annunciato, dal prossimo anno accademico, l’istituzione di una “Licenza in teologia interconfessionale con indirizzo ecumenico e intercomunionale”. “Il Papa ci ha invitato ad andare avanti con coraggio – ha detto Buonomo -, abbiamo iniziato un cammino con altre confessioni cristiane, per in progetto pilota, in cui l’apporto dei teologi diventa una scia da poter percorrere e incarnare”.
L’ha ripubblicato su PASSAPAROLADESSO.
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