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Con una fede sempre più forte, nel 1932 Edel decise di entrare nel convento delle Clarisse di Belfast, ma una grave forma di tubercolosi la costrinse a rimanere per 18 mesi in un sanatorio. Non si riprese mai del tutto, ma tornò a casa e a lavorare, e si coinvolse intensamente nell’opera di sostegno a malati e bisognosi.
Nel 1936 decise di intraprendere un’avventura che le avrebbe cambiato la vita. Anche se familiari e amici temevano per lei, decise di andare in Africa per avviare un progetto missionario promosso dalla Legione di Maria. Non sarebbe più tornata in Irlanda. Rimase otto anni in vari Paesi africani portando la Parola di Dio e aiutando i poveri. La sua salute fragile non le impediva di viaggiare su una vecchia automobile in quelle terre lontane e di lavorare intensamente per costruire vari centri in Paesi come Tanzania, Kenya, Uganda e Malawi.
Edel non dimenticò certo la sua fede, e per svolgere la sua missione evangelizzatrice elaborò traduzioni di preghiere in varie lingue e dialetti locali. Nulla sembrava frenarla, né la malattia, né la stanchezza o le vicissitudini della vita. Una vita che però venne stroncata prematuramente dalla tubercolosi il 12 maggio 1944, quando aveva appena 36 anni. Il suo corpo riposa a Nairobi.
Pochi anni dopo la sua morte è stato avviato il processo di beatificazione. Il 15 dicembre 1994 Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato Edel Quinn venerabile.