LETTERA ALL’ARCIDIOCESI DI SAN FRANCISCO dell’Arcivescovo di San Francisco, Salvatore J. Cordileone, sulla testimonianza di mon. Viganò.

cropped-roma-vaticano-fulmine-40011“Carissimi fedeli dell’Arcidiocesi,
la scorsa domenica abbiamo assistito a ciò che molti chiamano “bomba” nella Chiesa: la pubblicazione della “Testimonianza” dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, sulla corruzione e copertura a tutti i livelli della Chiesa basata sulla sua lunga e vasta conoscenza personale.
Ho conosciuto bene l’arcivescovo Viganò durante gli anni in cui ha prestato servizio come nunzio apostolico qui negli Stati Uniti. Posso attestare che è un uomo che ha servito la sua missione con dedizione altruistica, che ha realizzato bene la missione petrina affidatagli dal Santo Padre per “rafforzare i suoi fratelli nella fede” e che lo farebbe con grande sacrificio personale e con assolutamente nessuna considerazione data a promuovere la sua “carriera” – tutto ciò che parla della sua integrità e sincero amore per la Chiesa. Inoltre, pur non avendo informazioni privilegiate sulla situazione dell’arcivescovo McCarrick, dall’informazione che ho su pochissime altre dichiarazioni rilasciate dall’arcivescovo Viganò, posso confermare che sono vere. Le sue dichiarazioni, quindi, devono essere prese sul serio. Abbandonarli leggermente avrebbe continuato una cultura di negazione e offuscamento. Ovviamente, per convalidare le sue dichiarazioni in dettaglio dovrà essere condotta un’indagine formale, che sia completa e obiettiva. Sono pertanto grato al Cardinale DiNardo per aver riconosciuto il merito di trovare risposte “conclusive e basate su prove”, e unisco la mia voce a quella di altri vescovi nel richiedere un’indagine di questo tipo e nell’adottare eventuali azioni correttive che potrebbero essere necessarie alla luce dei suoi risultati.
Sono stato nominato vescovo il 5 luglio 2002, tre settimane dopo l’incontro dell’USCCB a Dallas, che ha approvato la Carta per la protezione dei bambini e dei giovani, e ancora all’apice del dramma delle rivelazioni sull’abuso sessuale dei minori da parte del clero.
A quel tempo, mi fu chiesto di svolgere un servizio di preghiera al termine di una conferenza sulla vita familiare ospitata dalla diocesi che attirava partecipanti da tutto il mondo. Ho incontrato lì un prete australiano che avevo conosciuto durante i nostri anni di studio a Roma, e si è congratulato con me. Ho risposto, “Grazie, ma non è un buon momento per diventare vescovo.” Non dimenticherò mai la sua risposta: “Ma è un buon momento per essere un grande vescovo”.
Ciò che mi ha detto allora può essere detto a tutti i cattolici in questo momento. La Chiesa ha bisogno di purificazione. La purificazione è sempre dolorosa. Mie care vittime: lo sapete più di chiunque altro; per favore, sappiate delle nostre preghiere e dell’amore per voi, e che continuiamo a essere qui per voi, per sostenervi e aiutarvi a guarire con le risorse che abbiamo a disposizione.
Credo che Dio stia cominciando questo doloroso processo di purificazione per noi ora, ma affinché funzioni, dobbiamo cooperare. Dio ha sempre suscitato grandi santi in tempi simili di tumulto nella Chiesa. Invito tutti noi a dedicarci di nuovo alla preghiera, alla penitenza e all’adorazione del Santissimo Sacramento, affinché Dio ci benedica con questa grazia.
Per favore, sappiate della mia gratitudine a tutti voi: a voi nostri sacerdoti, che restano vicini al vostro popolo, prestando loro sostegno e cura pastorale in questo momento di crisi; a voi nostri diaconi, che assistono i sacerdoti in questa responsabilità e portano il Vangelo a coloro per i quali sarebbe altrimenti inaccessibile; a voi nostri coordinatori di assistenza alle vittime e a tutti coloro che sostengono le vittime sul sentiero doloroso verso la guarigione; alla facoltà e all’amministrazione del Seminario di San Patrizio per il vostro duro lavoro nel fornire una formazione profonda e sana per i nostri futuri sacerdoti per il rinnovamento della Chiesa nel nostro angolo della vigna del Signore, ai nostri seminaristi per il vostro fervore e generosità nel rispondere alla chiamata del Signore al servizio sacerdotale; e, ultimo ma non meno importante, al nostro popolo, alla sua preghiera, al suo amore e alla sua sollecitudine per la Chiesa,
Possa Dio concederci tutta la grazia di essere gli agenti del cambiamento e della purificazione che Egli ci sta chiamando ad essere in questo momento”.
Cordiali saluti in nostro Signore, Mons. Salvatore J. Cordileone

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