AMORIS LAETITIA : SEI VESCOVI ED UN CARDINALE PENSANO SIA ESTRANEA ALLA FEDE CRISTIANA CATTOLICA…

Sei vescovi e un cardinale hanno parlato contro l’interpretazione di Amoris Laetitia da parte di papa Francesco per permettere a alcuni risposati risposati di accedere alla Santa Comunione, dicendo che tale lettura sta causando “dilagante confusione”, è “estraneo” alla fede cattolica, e si diffonderà ” una piaga del divorzio “nella Chiesa.

Il vescovo Athanasius Schneider, ausiliare di Astana, Kazakhstan, l’arcivescovo Tomash Peta, metropolita di Astana e l’arcivescovo Jan Pawel Lenga di Karaganda, Kazakistan, ha emesso una professione sulle verità immutabili sul matrimonio sacramentale il 31 dicembre come un “servizio di carità in verità” a la Chiesa di oggi e il Papa. L’iniziativa dei tre vescovi è apparentemente una risposta al decreto del Papa che proclama l’interpretazione dei vescovi di Buenos Aires di Amoris Laetitia che permette alla comunione di divorziare risposata come “autentico magistero”.

Dopo una settimana dall’emissione della professione pubblica da parte dei tre vescovi del Kazakistan, altri tre vescovi e un cardinale hanno seguito l’esempio, apponendo le loro firme alla professione e sostenendo pubblicamente l’iniziativa dei tre vescovi. I quattro prelati aggiuntivi includono: il cardinale Janis Pujats, arcivescovo emerito metropolita di Riga, in Lettonia; L’arcivescovo Carlo Vigano, ex nunzio pontificio negli Stati Uniti; L’arcivescovo emerito Luigi Negri di Ferrara-Comacchio nel nord Italia; e il vescovo Andreas Laun, vescovo ausiliare emerito di Salisburgo, in Austria.

“Non è permesso tacere”

I vescovi hanno preso la decisione di fare una “professione pubblica e inequivocabile della verità” riguardo all’insegnamento della Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio perché dicono che “non è permesso tacere”.

Come vescovi cattolici incaricati di difendere e promuovere la fede cattolica e la disciplina comune, affermano di avere una “grave responsabilità” e “dovere davanti ai fedeli” che si aspettano da loro “una professione pubblica e inequivocabile della verità e della disciplina immutabile del Chiesa riguardo l’indissolubilità del matrimonio. ”

Notano che dopo la pubblicazione di Amoris Laetitia, varie conferenze episcopali e vescovi hanno emanato norme che consentivano ad alcuni divorziati risposati civilmente, non vivendo in continenza sessuale, di ricevere i sacramenti della Penitenza e della Santa Comunione. Sottolineano che queste varie autorità gerarchiche (Germania, Malta e Buenos Aires, anche se non le citano per nome), hanno anche ricevuto l’approvazione “anche dall’autorità suprema della Chiesa”.

Diffusione della piaga del divorzio nella Chiesa

La diffusione di queste norme pastorali approvate ecclesiasticamente “ha causato una considerevole e sempre crescente confusione tra i fedeli e il clero” e sono “un mezzo per diffondere la ‘piaga del divorzio'” nella Chiesa, scrivono i vescovi del Kazakistan.

“Nostro Signore e Redentore Gesù Cristo ha riaffermato solennemente la volontà di Dio riguardo al divieto assoluto del divorzio”, ricordano, e la Chiesa ha sempre conservato e trasmesso fedelmente sia nella sua dottrina che nella disciplina sacramentale “l’insegnamento cristallino di Cristo” riguardo all’indissolubilità del matrimonio .

“A causa dell’importanza vitale che costituiscono la dottrina e la disciplina del matrimonio e dell’Eucaristia, la Chiesa è obbligata a parlare con la stessa voce. Le norme pastorali riguardanti l’indissolubilità del matrimonio non devono quindi essere contraddette tra una diocesi e l’altra, tra un paese e l’altro “.

“Fin dai tempi degli Apostoli”, spiegano i vescovi, “la Chiesa ha osservato questo principio come testimonia sant’Ireneo di Lione”:

“La Chiesa, sebbene diffusa in tutto il mondo fino alle estremità della terra, avendo ricevuto la fede dagli Apostoli e dai loro discepoli, conserva questa predicazione e questa fede con cura e, come se vivesse in una casa, crede nella stessa identica come se avesse una sola anima e un solo cuore e predica la verità della fede, la insegna e la trasmette con voce unanime, come se avesse una sola bocca “(Adversus haereses, I, 10, 2) .

Ricordano inoltre l’avvertimento di papa Giovanni Paolo II che la confusione seminata nelle coscienze dei fedeli da diverse “opinioni e insegnamenti” ridurrebbe il “vero senso del peccato, quasi fino al punto di eliminarlo”.

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Sei vescovi e un cardinale hanno pubblicamente definito “estraneo” alla fede cattolica l’insegnamento del Papa sul matrimonio (da sinistra a destra, in alto): il vescovo Athanasius Schneider, ausiliare di Astana, Kazakistan; L’arcivescovo Tomash Peta, metropolita di Astana; L’arcivescovo Jan Pawel Lenga di Karaganda, Kazakistan; Il cardinale Janis Pujats, arcivescovo emerito metropolita di Riga, in Lettonia; (in basso, da sinistra a destra): l’arcivescovo Carlo Vigano, ex nunzio papale negli Stati Uniti; L’arcivescovo emerito Luigi Negri di Ferrara-Comacchio nel nord Italia; Il vescovo Andreas Laun, vescovo ausiliare emerito di Salisburgo, in Austria.

FONTE:leggi qui !

 

 

4 pensieri su “AMORIS LAETITIA : SEI VESCOVI ED UN CARDINALE PENSANO SIA ESTRANEA ALLA FEDE CRISTIANA CATTOLICA…

  1. Grazie per le preziose testimonianze che ci fate pervenire !!! Speriamo che possano cambiare i tempi anche se penso che ci vorranno almeno altri 2-3 decenni

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