L’Arcivescovo Charles Scicluna è stato inviato in Cile da Papa Francesco per indagare sulle accuse contro un vescovo accusato di aver coperto i crimini del clero contro i minori lì, ha detto oggi il Vaticano.
Una dichiarazione ha detto che l’arcivescovo Scicluna era stato inviato dopo che “nuove informazioni” erano emerse sul vescovo Juan Barros della città cilena di Osorno.
L’arcivescovo Scicluna è il principale investigatore vaticano contro gli abusi sui minori, avendo precedentemente svolto il ruolo di Promotore di Giustizia nella Congregazione per la Dottrina della Fede sotto l’allora cardinale Joseph Ratzinger.
Ha ostinatamente scoperto prove di abusi sessuali contro il defunto fondatore dell’ordine religioso conservatore dei Legionari di Cristo durante il pontificato di Benedetto XVI e ha una formidabile reputazione all’interno della Chiesa.
Una svolta papale
La polemica su Barros, che il papa ha ripetutamente difeso, ha dominato il recente viaggio di Francis nel paese sudamericano.
È stata una svolta notevole per il papa, che proprio la settimana scorsa ha detto ai giornalisti a bordo dell’aereo di ritorno dall’America Latina che era sicuro che Barros era innocente e che il Vaticano non aveva ricevuto prove concrete contro di lui.
Barros è stato accusato di proteggere il suo ex mentore, il reverendo Fernando Karadima, che è stato riconosciuto colpevole in un’indagine del Vaticano nel 2011 di aver abusato di adolescenti per molti anni. Karadima nega le accuse e Barros ha detto di non essere a conoscenza di alcun illecito.
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