Se parlate con i cattolici di Buenos Aires, e se vi racconteranno della trasformazione miracolosa che si è prodotta in Jorge Mario Bergoglio. Il loro arcivescovo cupo serio si è trasformato in una notte nel sorridente allegro Papa Francesco, l’idolo della gente con la quale si è completamente identificato. Se parlate con chi lavora in Vaticano, vi racconteranno del miracolo in senso inverso.
Quando le telecamere della televisione non lo inquadrano, papa Francesco si trasforma in un’altra persona: arrogante, scostante con le persone, volgare nel parlare e famoso per i violenti scoppi dira che sono ben conosciuti a tutti, dai cardinali agli autisti.
Come lo stesso Papa Francesco ha detto nella sera della sua elezione, i cardinali nel conclave del marzo 2013 sembra che abbiano deciso di andare “ai confini della terra” per scegliere il loro papa, ma cresce ormai la percezione che non si siano dati e granché da fare per controllare la loro merce.
Al principio, egli sembrava essere un soffio d’aria fresca, essendo il suo rifiuto delle convenzioni il segno di un uomo che avrebbe messo in atto una riforma audace radicale nella Chiesa. Nel quinto anno del suo pontificato sta diventando sempre più chiaro che la riforma non sarà fatta. Invece, quella che ci troviamo davanti è una rivoluzione nello stile personale,ma una rivoluzione che non è positiva per quello che hai cattolici considerano l’incarico più sacro della terra.
I cattolici conservatori sono preoccupati per i cambiamenti nella dottrina morale che Francesco sembra stia introducendo, mentre i liberali non sono soddisfatti perché questi cambiamenti sono formulati in modo vago e non sono così radicali. Al di sopra di tali paure, però, ci sono errori che dovrebbero mobilitare tutti cattolici preoccupati per l’integrità della Chiesa e del ministero papale. Dopo quasi cinque anni del suo pontificato, Francesco dimostra di non essere l’uomo di governo democratico e liberale che i cardinali pensavano di avere letto nel 2013, ma un Papa dittatore come non se ne vedeva da molti secoli. Può sembrare un’accusa sconvolgente, ma è corroborata da prove in convertibili. Questo libro indaga le riforme fallite che hanno deluso le speranze risposte in Francesco, e descrive nei dettagli il regno del terrore in Vaticano, che il Papa dall’Argentina ha introdotto.
LA MAFIA DI SAN GALLO
Danniels svela tutto durante una intervista televisiva
Dopo più di quattro anni di Papa Francesco Bergoglio si dice con più frequenza e sempre più apertamente, che la strana situazione odierna del Vaticano assomiglia a niente di meno che a un romanzo di Dan Brown, in cui si intrecciano cospirazioni di eminenti prelati, di scandali sessuali e finanziari, e loschi interessi bancari internazionali.
Mentre molti si augurano che papa Francesco ammorbidisca gli insegnamenti e le pratiche tradizionali della Chiesa, È stata data sorprendentemente poca attenzione a un commento di uno dei prelati più importanti e influenti del mondo occidentale, e cioè che Bergolio è stato eletto dalla “mafia” liberale, un gruppo di vescovi e di cardinali progressisti che per anni hai agito per centrare proprio questo obiettivo.
Lungi dall’essere un’accusa mossa dai conservatori della Chiesa, il termine è stato usato per la prima volta in un’intervista televisiva nel settembre 2015 dal cardinale Danneels , Arcivescovo emerito, ma ancora molto influente, di Bruxelles-Mechelen . Danneels ha affermato di aver fatto per anni parte di questo gruppo che si era opposto a Papa Benedetto XVI durante tutto il suo Pontificato. Il gruppo ha lavorato, e gli ha detto, per favorire la formazione di una chiesa cattolica “molto più moderna” e per far eleggere Papa l’arcivescovo di Buenos Aires Bergoglio. Un esame degli antefatti di queste straordinarie dichiarazioni può dare un’idea della natura dell’attuale politica ecclesiastica, in particolare dei gruppi episcopali europei liberali.
“Il gruppo di San Gallo è un modo di dire elegante” ha dichiarato Danneels, gradendo le risate del pubblico dal vivo. “Ma in realtà chiamavamo noi stessi e quel gruppo: “la mafia”. Il cardinale parlava in un programma televisivo belga . Nel breve video caricato su Internet contenente le dichiarazioni una voce fuori dal campo ha sintetizzato la natura del gruppo che si incontrava ogni anno dal 1996 a San Gallo, in Svizzera, originariamente su invito del vescovo della città Ivo Furer , E del famoso gesuita italiano e accademico l’arcivescovo di Milano il cardinale Carlo Maria Martini. Insieme hanno organizzato la resistenza segreta contro il cardinale Ratzinger, che a quel tempo era il braccio destro di Giovanni Paolo II, come capo della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Quando Papa Giovanni Paolo II è morto nel 2005, il gruppo aveva già spinto alla ribalta l’attuale Papa Francesco anche se questo primo tentativo di mettere Bergoglio sul soglio è fallito. Quando ha dovuto fare i conti con l’elezione di Ratzinger come Papa Benedetto XVI, “Danneels non ha potuto nascondere la sua delusione”, dice il narratore.
Danneels aveva rilasciato l’intervista per promuovere la sua biografia autorizzata e ha aggiunto che il gruppo San Gallo vantava vescovi e cardinali, “troppi da elencare”. Ma tutti avevano lo stesso obiettivo comune: l’attuazione di un programma “liberale/progressista” in opposizione al Papa Benedetto e all’orientamento di un moderato conservatorismo dottrinale . Sebbene più tardi si sia negato che il gruppo fosse segreto, Danneels aveva detto: “si discuteva molto liberamente, non si faceva mai nessuna relazione di modo che tutti potessero sfogarsi”.
…. il cardinale Danneels È stato uno dei pionieri della scelta di Francesco.
Il vaticanista inglese Edward Pentin scrive che essi “hanno anche dibattuto del centralismo della Chiesa, della funzione delle conferenze episcopali, dello sviluppo del sacerdozio, della morale sessuale ,della nomina dei vescovi”. Uno schema più o meno identico a quello che doveva essere pubblicato per i due sinodi sulla famiglia convocati da Papa Francesco nel 2014 nel 2015.
Pentin ha scritto : “Il gruppo voleva una drastica riforma della Chiesa, molto più moderna è aggiornata, con Bergoglio , come capo . Hanno ottenuto quello che volevano”. Pentin ha aggiunto in un articolo successivo che anche se il gruppo di San Gallo ha ufficialmente terminato le sue riunioni nel 2006, non c’è dubbio che la sua influenza sia continuata nel 2013. “Si può asserire con sicurezza che esso ha contribuito a formare una rete che ha spianato la strada, quantomeno favorendolo, al cardinale Bergoglio nel conclave sette anni dopo”.
Nel 2015 Paul Badde scrittore tedesco ed esperto delle questioni concernenti il Vaticano ha confermato tutto ciò, sostenendo di aver ricevuto “informazioni attendibili” che tre giorni dopo la sepoltura del Papa Giovanni Paolo II, i cardinali Martini,Lehmann e Kasper ,Backis, van Luyn ,Danneels, e Murphy O’Connor “si sono incontrati nella cosiddetta villa Nazareth a Roma, casa del cardinale Silvestrini, il quale ormai non era più è leggibile; hanno poi discusso in segreto una tattica per evitare le elezioni di Joseph Ratzinger”.
Seguendo le rivelazioni di Danneels , dalla diocesi di San Gallo è saltata fuori una lettera piuttosto confusa che ha parzialmente ritrattato l’affermazione secondo cui il gruppo avrebbe influenzato l’abdicazione di Papa Benedetto. La lettera ha confermato che l’elezione di Bergoglio nel 2013 “corrispondeva all’obiettivo perseguito a San Gallo”, rilevando che queste informazioni provenivano dalla biografia del cardinale Danneels . “Questo è confermato dal vescovo Ivo Furer “, continuava la lettera, con il quale ha dichiarato che la sua “gioia per la scelta dell’argentino non è mai stata un segreto”.
MEMBRI PRINCIPALI E I LORO INCARICHI
Troviamo tra questi in primo luogo i prelati del gruppo che si erano preoccupati di impedire le lezioni di Ratzinger nel conclave del 2005. Ma più in generale guardando le loro carriere non è difficile capire in quale direzione i membri della “mafia” di San Gallo speravano di guidare la Chiesa su questi temi fondamentali. L’idea è la semplice far sì che questi prelati potenti
E dello stesso orientamento potessero mettere a buon frutto le loro vaste reti di contatti per produrre ciò che gli analisti politici definirebbero un “cambio di regime”.
Giovanni Paolo II è salito al soglio pontificio dopo il pontificato di 15 anni di Paolo VI, durante il quale erano emerse le conseguenze radicali del Concilio Vaticano secondo.
Il nome più importante che San Gallo e il suo capo indiscutibile è stato il cardinale Carlo Maria Martini, considerato la figura principale del partito liberale della chiesa durante il pontificato di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Una lettura delle interviste degli scritti di Martini può dare un’idea del perché dell’entusiasmo di Bergoglio per il suo mentore dichiarato: molte delle parole delle frasi preferite del cardinale ritornano proprio negli scritti nei discorsi a braccio di Francesco.
KASPER
Mentre Martini era noto soprattutto in Italia, il tedesco Walter Kasper gode di maggior prestigio in Nord America dove ha regolarmente tenuto conferenze e rilasciato interviste. I libri di Kasper sono stati tradotti in inglese e pubblicati negli Stati Unitiper decenni ,ed è stato professore invitato presso l’Università cattolica d’America dal 1983. Ma poiché è l’uomo che ha suscitato il dibattito piu’ acceso del pontificato di Francesco il suo nome probabilmente continuerà a vivere dopo di lui .
L’ ira di Dio avanza a passi infinitamente piccoli ? Chissà…..attendo con santa pazienza ma nessuna certezza
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L’unica certezza è che il Cuore Immacolato di Maria Santissima TRIONFERÀ
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Penso che l’ ira di Dio si stia manifestando nello smascheramento, lento ma efficace, dell’ ambiguo ultimo papa regnante…..Dio ci abbandona in tali mani che tanti “fedeli” festeggiano come benefattore ultimo della Chiesa. Chi semina raccoglie ?…..Non saprei,
mentre sull’ ultimo trionfo TOTALE di Maria Santissima non ho dubbio alcuno. In Fede lo confermo, ringraziando per la Vostra attenzione
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Mi sembra un libro troppo sensazionale e lo pseudonimo dell’autore mi lascia perplesso. Non vorrei che si trattasse di un trappolone per dar uscire allo scoperto i più animosi, per poi smentire tutto e metterli in difficoltà. Noi fedeli possiamo aiutare la Chiesa con preghiere e opere buone, con le polemiche credo di no. Non certo da parte nostra.
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È tutto documentato
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QUESTO BERGOGLIO E IL PAPA!!??? CHE PRECEDE I SEGRETI E CHE FA ATTIRARE L,IRA DIVINA GIUSTAMENTE !! CON IL PIANO KALERGI I MASSONI E QUESTI MASSONI AL GOVERNO !!! CHE HANNO POCA VITA A FORZA DI ,,ROVINARE L,ITALIA !!!
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Pentitevi dei vostri peccati e credete che Gesu e figlio di Dio morto in croce per i nostri peccati e risorto il 3 giorno per salva rci
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