CARDINALE SARAH: “L’Europa ha rinunciato alle sue radici cristiane e ora si trova immersa in un’apostasia silenziosa”

Il prefetto del Culto divino in Polonia: “L’Europa ha rinunciato alle sue radici cristiane e ora si trova immersa in un’apostasia silenziosa” 

Riprendo da un articolo de Il Foglio [qui] significative citazioni del cardinale Robert Sarah a Varsavia, integrate con quelle riportate dal Catholic Herald [qui], nel corso del suo intervento al Congresso Internazionale a cura del Movimento Europa Christi, alla presenza di esponenti della politica, della cultura e della Chiesa.

“Ogni nazione ha il diritto di distinguere tra i rifugiati e i migranti economici che non condividono la cultura di quella nazione”… “mentre ogni migrante è un essere umano che deve essere rispettato, la situazione diventa più complicata quando i migranti provengono da un’altra cultura o hanno una religione diversa”.

I leader mondiali non possono mettere in discussione il “diritto di ogni nazione di distinguere tra un rifugiato politico o religioso” che è costretto a fuggire dalla propria terra e “l’emigrante economico che vuole cambiare la sua residenza” senza adattarsi alla nuova cultura in cui lui vive.

“l’ideologia dell’individualismo liberale che promuove una combinazione destinata a erodere i confini naturali di ogni patria e cultura, portando a un mondo post-nazionale e unidimensionale dove le uniche cose che contano sono il consumo e la produzione”. L’Europa, in particolare, sta vivendo “una crisi di civiltà senza precedenti, iniziata con il ‘Dio è morto, e lo abbiamo ucciso noi’ di Friedrich Nietzsche”. L’Europa, ha osservato Robert Sarah, è piombata in una crisi “causata, tra le altre cose, da ideologie atee che l’hanno condotta al nichilismo”.

L’Europa, in particolare, sta vivendo “una crisi di civiltà senza precedenti, iniziata con il ‘Dio è morto, e lo abbiamo ucciso noi’ di Friedrich Nietzsche” ed  è piombata in una crisi “causata, tra le altre cose, da ideologie atee che l’hanno condotta al nichilismo”.

Dopo il crollo dell’Unione sovietica, sembrava che un nuovo e positivo periodo per l’Europa fosse iniziato. Invece, “l’Unione europea ha deciso di non tornare alle radici cristiane del continente, ma ha costruito le sue istituzioni su astrazioni come il libero mercato, l’uguaglianza degli individui e i diritti umani individualisti”. E questo, “è stato un errore, perché tutte le leggi dovrebbero essere basate sul concetto della dignità umana, che può provenire solo da Dio. L’Europa, costruita sulla fede in Cristo, ha tagliato i legami con le sue radici cristiane, vive ora un periodo di silenziosa apostasia”.

Questa crisi spirituale “porta a una grave crisi antropologica. Una delle sue conseguenze è la distruzione sistematica della famiglia. Con la scusa della lotta contro la discriminazione, alcuni vogliono offuscare la differenza fra la famiglia e le unioni omosessuali, la promozione di una vasta gamma di modelli non basati sull’unione permanente di un uomo e di una donna. L’Europa non sarà più se stessa se la cellula base della famiglia sarà scomparsa, o trasformata in qualcosa di diverso”.

L’apostasia che l’Europa sta vivendo non può essere senza conseguenze, “e l’umanesimo non deve diventare un’ideologia del male”. Sarah ha ricordato come Giovanni Paolo II abbia considerato nello stesso modo totalitarismo e nichilismo. Il cristianesimo ha creato una fonte di cultura in Polonia: “Grazie a questo la Polonia, che ha affrontato eroicamente nella sua storia diverse ideologie del male, ora ha la forza di affrontare le nuove sfide antropologiche e morali. L’anima polacca ha in sé la forza per resistere alle sirene del nuovo messianismo ateo se sarà fedele alle sue promesse battesimali”. Perciò “La Polonia deve essere la sentinella dell’Europa, per avvertire l’Europa dei pericoli che derivano dall’apostasia silenziosa”.

da Chiesa e post conciliosarah

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