PADRE SOSA HA AFFERMATO :”LA COMPAGNIA DI GESU’ DEVE RIFORMARSI E USCIRE ” BEH…..C’E’ RIUSCITO! CARDINALE RATZINGER «SE CHI NON E’ CRISTIANO », scriveva, «POTESSE O DOVESSE TRARRE , DALLA PARTECIPAZIONE DI UN CRISTIANO , UNA RELATIVIZZAZIONE DELLA FEDE IN GESU’ CRISTO , L’UNICO REDENTORE DI TUTTI , ALLORA TALE PARTECIPAZIONE NON DOVREBBE AVERE LUOGO . INFATTI ESSA , IN QUESTO CASO , INDICHEREBBE LA DIREZIONE ERRATA,ORIENTEREBBE ALL’INDIETRO INVECE CHE IN AVANTI NELLA NELLA STORIA DELLE VIE A DIO».

 

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«Sento di aver bisogno di aiuto: non è una cosa che posso fare da solo. Del resto, questa è la Compagnia di Gesù e quindi confido che Gesù stesso se ne faccia carico. Da parte mia, spero di non porre troppi ostacoli. E poi mi fido dei miei compagni». Lo ha detto ieri p. Arturo Sosa, proposito generale della Compagnia di Gesù, nel corso della prima conferenza stampa a pochi giorni dall’elezione: «Cerco di non perdere il mio nome. Arturo. Il nome di una vita, il nome di mio padre e di mio nonno. Invece ‘generale’ arriva molto dopo». Quindi p. Sosa ha ringraziato il predecessore, p. Adolfo Nicolas: «Si è già congedato dai due Papi ed è pronto per una nuova missione. Dopo un breve periodo di riposo in Spagna, si preparerà per rientrare nelle Filippine, per andare lì dove il suo provinciale lo ha destinato. Farà il padre spirituale in un centro pastorale. Mi tocca molto la sua libertà e il suo desiderio di continuare la sua missione come ‘semplice’ gesuita».

Il preposito ha ricordato che la 36a Congregazione generale è entrata nella fase deliberativa: «Nei prossimi giorni, discuteremo con i delegati sugli orientamenti del futuro prossimo della Compagnia. Lo faremo prendendo in considerazione le varie richieste pervenute da tutte le parti del mondo. Non ridiscuteremo il senso della nostra missione oggi: il servizio della fede e la promozione della giustizia, tenendo conto della diversità culturale e del dialogo. La 35a Congregazione generale aveva già individuato alcune priorità che rimangono attuali, come il dialogo interreligioso, la questione dei rifugiati e dei flussi migratori, le situazioni di crisi dovute alle mutate condizioni economiche, il ruolo delle case internazionali a Roma».

«Non è ancora chiaro neppure a me, al momento, quali saranno le linee di governo. Come padre generale, io sono chiamato a mettere in pratica i decreti che verranno decisi dalla Congregazione stessa e riceverò delle raccomandazioni su quali saranno i punti di attenzione che dovrò tenere presenti. La Congregazione di fatto rimane l’organo supremo di governo della Compagnia», ha precisato p. Arturo Sosa. La 36a Congregazione generale procederà in questi giorni a formare il nuovo governo, in particolare scegliendo gli assistenti ad providentiam (coloro che aiutano il generale a vigilare sul buon governo della Compagnia), l’ammonitore (che si prende cura della sua vita spirituale) e gli assistenti regionali. Sulla relazione con Papa Francesco, p. Sosa ha ricordato di averlo incontrato nella 33a Congregazione e poi in altre occasioni fino a quando, da Pontefice, lo ha ricevuto al Collegio internazionale del Gesù e in altre quattro o cinque occasioni in quanto delegato delle case internazionali della Compagnia che sono direttamente connesse con il Papa stesso. E ha aggiunto: «È facile entrare in comunicazione cordiale con Francesco».

La Compagnia, ha aggiunto, si poggia su due «gambe»: «La prima è la fede in Dio che ci invita a fare quello che speriamo», anche se sembra impossibile: «Quando fai l’analisi storica del mondo, puoi anche diventare pessimista. Di fronte al potere economico, al narcotraffico, al commercio delle armi, al traffico delle persone, i poteri sono così forti che sembrano imbattibili. Ma noi diciamo che è possibile costruire un mondo diverso dove tutti possono avere cibo, casa e scuola. La seconda è la profondità intellettuale: se non cerchiamo di approfondire la conoscenza scientifica e culturale per capire cosa succede, non è possibile che l’impossibile accada». Infine, ha ricordato  che «la Compagnia non deve difendere se stessa, non conformarsi a quello che c’è e neppure a quello che la Chiesa è.

Ma deve riformarsi e uscire».

FONTE :Redazione Toscana Oggi  19-10-2016

………………….ALCUNI MESI DOPO …..

Sbuca dalla Cambogia la foto del padre generale della Compagnia di Gesù impegnato nella preghiera interreligiosa con un gruppo di buddisti. Insieme a un confratello, Padre Arturo Sosa Abascal, eletto lo scorso ottobre nuovo “papa nero”, viene ritratto quando nei primi giorni di luglio ha partecipato a un incontro per la pace e la riconciliazione che ha previsto anche questo momento nel tempio.

L’episodio si va ad aggiungere ad altri dal sapore sincretistico che hanno visto coinvolti vari prelati, come ad esempio quello  abbastanza folkloristico che qualche che tempo fa ha coinvolto il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura,  impegnato in una danza del culto alla “Pacha mama”, la Madre Terra, in Argentina. Un altro episodio abbastanza recente risale al 2015, e ha coinvolto i vescovi del Cile impegnati in una ordinazione episcopale; per propiziare la nuova consacrazione di monsignor Moises Contreras Athisa si è pensato bene di coinvolgere un “sacerdote” delle divinità inca, che ha svolto la sua invocazione con tanto di rito al dio sole. Il tutto prima della messa e con la piena compartecipazione dei vescovi, tra cui il cardinale Ricardo Ezzati, e il neo consacrato.

L’episodio si va ad aggiungere ad altri dal sapore sincretistico che hanno visto coinvolti vari prelati, come ad esempio quello  abbastanza folkloristico che qualche che tempo fa ha coinvolto il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura,  impegnato in una danza del culto alla “Pacha mama”, la Madre Terra, in Argentina. Un altro episodio abbastanza recente risale al 2015, e ha coinvolto i vescovi del Cile impegnati in una ordinazione episcopale; per propiziare la nuova consacrazione di monsignor Moises Contreras Athisa si è pensato bene di coinvolgere un “sacerdote” delle divinità inca, che ha svolto la sua invocazione con tanto di rito al dio sole. Il tutto prima della messa e con la piena compartecipazione dei vescovi, tra cui il cardinale Ricardo Ezzati, e il neo consacrato.

Quella di padre Sosa non è dunque una novità, per lui quella del dialogo tra gesuiti e buddisti è una cosa positiva, ed è certamente auspicabile che la missionarietà venga praticata con tutti, e con chiunque si può impostare un dialogo sui valori culturali propriamente umani. Resta più difficile comprendere la sua gratitudine per la «preghiera insieme».

Che avvenimenti di questo tipo, eventi di preghiera in comune, debbano restare delle assolute “eccezioni” lo aveva già spiegato in più occasioni il cardinale Ratzinger, indicando anche quegli elementi essenziali per evitare che si creasse confusione. Perché il relativismo religioso è un dato di fatto, molti ritengono che ogni via a Dio valga l’altra, senza alcuna possibilità di critica razionale al fenomeno religioso in merito alla sua veridicità e bontà per l’uomo in quanto uomo. Inoltre, si può consumare una vera e propria idolatria, visto che il primo comandamento rimane come orizzonte molto chiaro.

Tra l’altro il cardinale Ratzinger nel celebre saggio Fede Verità e Tolleranza si preoccupava anche della contro-testimonianza che un cristiano dà quando partecipa ad eventi di questo tipo che non sono ben impostati. «Se chi non è cristiano», scriveva, «potesse o dovesse trarre, dalla partecipazione di un cristiano, una relativizzazione della fede in Gesù Cristo, l’unico Redentore di tutti, allora tale partecipazione non dovrebbe avere luogo. Infatti essa, in questo caso, indicherebbe la direzione errata, orienterebbe all’indietro invece che in avanti nella storia delle vie a Dio». Insomma, se la fede si espande per attrattività, qui si corre il rischio di allontanare più che di avvicinare.

GIANLORENZO BERTOCCHI  per la Bussola Quotidiana  21-07-2017

6 pensieri su “PADRE SOSA HA AFFERMATO :”LA COMPAGNIA DI GESU’ DEVE RIFORMARSI E USCIRE ” BEH…..C’E’ RIUSCITO! CARDINALE RATZINGER «SE CHI NON E’ CRISTIANO », scriveva, «POTESSE O DOVESSE TRARRE , DALLA PARTECIPAZIONE DI UN CRISTIANO , UNA RELATIVIZZAZIONE DELLA FEDE IN GESU’ CRISTO , L’UNICO REDENTORE DI TUTTI , ALLORA TALE PARTECIPAZIONE NON DOVREBBE AVERE LUOGO . INFATTI ESSA , IN QUESTO CASO , INDICHEREBBE LA DIREZIONE ERRATA,ORIENTEREBBE ALL’INDIETRO INVECE CHE IN AVANTI NELLA NELLA STORIA DELLE VIE A DIO».

  1. Io sono il Sognore Dio tuo! Non avrai altro Dio all’infuori di me! È’ con grande dolore sentire i cristiani d’oggi pregare insieme a idoli stranieri ! Sono così semplici le parole dei comandamenti che per una voglia progressista a tutti i costi si va ad escludere o mettere sullo stesso piano la religione cattolica con le altre! Vana allora la testimonianza di Gesù e la sua morte! Lui non ci ha insegnato a pregare per gli idoli romani e neppure con i sommi sacerdoti! Perché? Anche Paolo che pur era uno zelota pregava solo con Gesù e non con i suoi! Perché ? Perché il Dio Vero, il Dio Amore, il Dio Misericordioso , il Dio geloso delle sue creature ci ha insegnato attraverso la passione e morte di suo Figlio che solo a Lui dobbiamo innalzare il nostro sguardo ed adorarlo con tutto il cuore! Signore mio Dio abbi pietà di loro !

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  2. L’azione di Dio e ‘ molto chiara! Si è servito di due papi ! Ha visto che parte della sua chiesa si allontanava dai suoi insegnamenti!

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  3. Condivido l’ analisi ultima fatta , si stiamo percorrendo una strada in cui la Chiesa si preoccupa di far piacere all’ uomo è innalza con gli inciuci il relativismo e il modernismo della SOCIETÀ e della Chiesa stessa.Vi è un gravissimo problema in Terra Del Grande Israele l, invasione islamica , questo in una terra florida di pensiero non potrebbe fare altro che porte le basi di una religione Cristiana relativistica frutto di inciuci di pensiero religioso di una religione Apostata che sarà forte di un prnsiero che dilagherà nel mondo forte del pensiero di un Europa che pensa

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  4. Tutti i nostri martiri che si erano rifiutati di piegarsi ad altri dei donando la loro vita al vero Dio ; mi riempie d’angoscia e di dolore: vano è’ stato il loro sacrificio se gli uomini della nostra chiesa pregano con idoli stranieri? Mi viene orrore nello scrivere pensando a tutto questo!

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  5. Sono molto triste per quanto accade nella chiesa oggi….ma devo dire una cosa meno leggo e meglio sto,,,, con il rosario….non ci posso credere eppure questo accade, una chiesa strana che io non riesco a riconoscere….anche se sono peccatori, ma vedo benissimo che non è la chiesa di Cristo, ,,ditemi vuoi ?? …..voglio solo vivere in Grazia di Dio, il resto mi fa solo male, ed io oggi credo che non voglio sapere più niente di tutta questo male….ciao e buona domenica……

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