SIMBOLOGIA PAPALE: L’ANELLO DEL PESCATORE

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Fra le più antiche tradizioni legate all’elezione papale, merita un cenno particolare “L’Anello del Pescatore”, che probabilmente risale al periodo compreso fra gli anni 1100/1200. Tale simbolo è tornato alla ribalta internazionale il giorno 24 aprile 2005 indossato da Sua Santità Benedetto XVI durante la cerimonia di insediamento. “L’Anello del Pescatore” o piscatorio (lat.: Anulus piscatoris) fa parte ufficialmente delle insegne del papa, che la Chiesa cattolica identifica come il successore di San Pietro, il cui mestiere era quello di pescatore. L’anello de internazionalel pescatore è un sigillo utilizzato fino al 1842 per sigillare ogni documento ufficiale redatto dal papa, o da lui controfirmato. L’anello, che viene fabbricato in oro per ciascun nuovo pontefice, riporta un bassorilievo di San Pietro che pesca da una barca. Lungo il bordo dell’immagine viene incisa l’iscrizione con il nome del pontefice.
Durante il rito dell’incoronazione il cardinale camerlengo lo infila al dito della mano destra del nuovo papa. Alla morte del papa, l’anello del pescatore viene distrutto dal cardinale camerlengo alla presenza degli altri cardinali, utilizzando un martelletto d’argento. L’azione, che una volta era intesa a prevenire l’uso del sigillo per retrodatare degli atti, oggi ha il significato di sottolineare che nel periodo di sede vacante nessuno assume le prerogative proprie del Sommo Pontefice. Una lettera scritta da papa Clemente IV al nipote Pietro Grossi nel 1256 fa per prima menzione dell’anello del pescatore, utilizzato per sigillare tutta la corrispondenza privata, per mezzo della pressione dell’anello sulla ceralacca riscaldata e fusa sulla carta. Gli atti pubblici, invece, recavano un sigillo in piombo fuso sul documento stesso. Tali documenti prendevano il nome di bolla papale, dalla bolla di piombo che vi veniva apposta. L’utilizzo dell’anello del pescatore cambiò durante il XV secolo, quando se ne conosce l’uso per il sigillo apposto sui documenti detti brevi. Tale pratica cessò nel 1842, quando la cera con il nastrino in seta impressa con l’anello del pescatore cedette il posto ad un timbro con inchiostro rosso.

La tradizione dell’anello deriva sicuramente dai monarchi medievali, ai quali i sudditi mostravano rispetto e deferenza con il bacio dell’anello.
Attraverso i secoli, l’anello del pescatore ha comunque avuto un rispetto che supera ben oltre qualsiasi traccia che può essere derivata del simbolismo feudale e la tradizione continua anche al giorno d’oggi.

tratto da articolo su internet  associazioni   amici di lazzaro fede e spiritualità  4 marzo 2016

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