SPUNTANO NUOVE INFORMAZIONI SULLE PRESSIONI FATTE A PAPA BENEDETTO XVI : I conflitti tra la Chiesa e gli Stati Uniti non sono diventati meno, anche con la dipartita di Giovanni Paolo II. Hanno invece continuato durante il pontificato di Papa Ratzinger, nel corso del quale, ciò che esacerbato loro era non solo [politica e strategica] l’ investimento fatto da Barack Obama e Hillary Clinton nel Islam politico dei Fratelli musulmani durante la cosiddetta Primavera araba, ma anche la ferma volontà di Benedetto XVI di raggiungere una riconciliazione storica con il Patriarcato di Mosca [sotto il Patriarca Kirill], la vera e propria incoronazione religiosa di un progetto geopolitico euro-russo di integrazione, che erano nelle sue intenzioni fortemente supportati da Germania e anche da Silvio Berlusconi l’Italia – ma non da quella più americani-friendly [Italia], che è quella di essere riconosciuta in Giorgio Napolitano …

 

 

BenedictHack.jpgUn articolo pubblicato di recente da un geo-stratega italiano e professore universitario ha di nuovo scatenato domande sulle ragioni per le dimissioni sorprendente di Papa Benedict XVI nel 2013. Il professor Germano Dottori , docente presso l’Istituto di studi strategici presso la LUISS-Guido Carli di Roma, ha scritto un  articolo  nel numero 4/2017 delLimes , rivista geo-strategico, che in seguito è stato raccolto dal giornalista italiano  Alessandro Rico  e commentatore e autore italiano Antonio Socci , nonché da  Giuseppe Nardi  di Katholisches.de  in Germania.

Nel discutere il ruolo della Chiesa cattolica rispetto alla geo-strategici più grandi considerazioni – come ad esempio la vasta immigrazione verso l’Italia e gli apparentemente crescenti legami con la Chiesa ortodossa di Mosca – Dottori fa la seguente stupefacente, ma motivata, commenti (Traduzione gentilmente fornito da Andrew Guernsey):

I conflitti tra la Chiesa e gli Stati Uniti non sono diventati meno, anche con la dipartita di Giovanni Paolo II. Hanno invece continuato durante il pontificato di Papa Ratzinger, nel corso del quale, ciò che esacerbato loro era non solo  [politica e strategica] l’investimento fatto da Barack Obama e Hillary Clinton nel Islam politico dei Fratelli musulmani durante la cosiddetta  Primavera araba, ma anche la ferma volontà di Benedetto XVI di raggiungere una riconciliazione storica con il Patriarcato di Mosca [sotto il Patriarca Kirill], la vera e propria incoronazione religiosa di un progetto geopolitico di euro-russo di integrazione, che erano nelle sue intenzioni fortemente supportati da Germania e anche da Silvio Berlusconi l’Italia – ma non da quella più americano-friendly [Italia], che è quello di essere riconosciuta in Giorgio Napolitano [Presidente della Repubblica italiana, 2006-2015].

Come si è giunti alla fine è ben noto a tutti. I governi italiano e papali sono stati simultaneamente colpiti da una campagna scandalosa, coordinata, e insolitamente violenta e senza precedenti, anche coinvolgendo le manovre più o meno opachi nel campo finanziario, con l’effetto finale venendo al pettine nel novembre 2011 con la partenza di Berlusconi da Palazzo Chigi e, il 10 febbraio [sic – 11], il 2013, l’abdicazione di Ratzinger. Al culmine della crisi, l’Italia ha visto progressivamente la sua accesso ai mercati finanziari internazionali chiuse, mentre l’Istituto per le Opere Religiose (IOR) [Banca Vaticana] è stato temporaneamente tagliato fuori dal circuito Swift 4.

Nonostante il notevole cambiamento apportato sia nella politica italiana e in Vaticano, le difficoltà sono, tuttavia, ha continuato a persistere, un fatto che conferma il loro carattere strutturale e non permette per la nostra prevedendo alcun breve o medio termine, la semplificazione del contesto entro il quale il nostro governo dovrà assumere in futuro le decisioni più importanti nel campo della sua politica estera.

Qui un esperto italiano in studi geostrategici sostiene quindi che sia il governo italiano sotto Berlusconi e il pontificato di Benedict XVI sono stati rovesciati a causa di manovre finanziarie che mettono entrambi gli stati in pericolo. Alessandro Rico ha pubblicato, il 17 maggio, un articolo intitolato “ Ratzinger costretto ad abdicare dal ricatto di Obama” ( “Ratzinger costretto ad abdicare causa di Blackmail di Obama”), sul quotidiano italiano La verit à – una pubblicazione che non ha inclinazione verso il cattolicesimo tradizionale a tutti, ma, piuttosto, rimprovera bruscamente cattolici tradizionali e conservatrici in quello stesso 17 maggio questione (come sottolinea Giuseppe Nardi). Rico si mette la dichiarazione Dottori nel contesto con il 20 gennaio 2017 Lettera aperta al Presidente Trump , pubblicato dal quotidiano cattolico tradizionale The Remnant , che chiedeva un’indagine su un possibile intervento degli Stati Uniti contro il Papa Benedict XVI. Come Rico sottolinea Benedetto al momento si trovava in opposizione alla collaborazione del presidente Obama con i Fratelli Musulmani, in particolare con discorso di Ratisbona del papa in cui criticava il fondamentalismo islamico. Gli Stati Uniti, come Rico insieme a Dottori spiega, non era a favore di un riavvicinamento del papa con il Patriarca di Mosca che potrebbe sostenere ulteriormente un riavvicinamento con la Russia europea. Una base parziale per questo avvicinamento desiderato potrebbe anche essere un rifiuto del relativismo morale dell’Occidente.

Quando si parla la pressione finanziaria che è stato, nel 2013, messo in Vaticano, escludendo lo Stato Pontificio attraverso il sistema SWIFT – che ha interrotto i pagamenti con carta di credito nella Città del Vaticano, e, quindi, nei Musei Vaticani – Rico ricorda anche: “Stranamente , questa funzione [SWIFT] è stata ripristinata subito dopo le dimissioni di Benedict XVI.”

Ricordiamo qui, anche, che di recente, nel marzo del 2017, più voci cattoliche influenti – tra i quali l’arcivescovo Luigi Negri ed Ettore Gotti Tedeschi (l’ex capo della Banca Vaticana) avevano sostenuto The Remnant richiesta e sospetti. Mio marito Dr. Robert Hickson, un professore in pensione dal Joint Military Intelligence College e il Joint Special Operations University, sottolinea anche “l’importanza della guerra finanziaria, soprattutto nel mondo cibernetico, come parte della guerra frattale, per cui una piccola modifica ( un “delta”) può portare ad un grande e sproporzionato effetto.”

Antonio Socci, nel suo post proprio su questa nuova rivelazione Dottori, rimanda ad un’altra intervista che Dottori aveva in precedenza dato a ZENIT , il 13 novembre 2016. Dottori poi disse, quando gli viene chiesto il recente scandalo Wikileaks riguardanti il personale di Hilary Clinton e la sua Influenza di la Chiesa cattolica, come segue (e come ancora una volta gentilmente tradotto da Andrew Guernsey):

I documenti sono arrivati ​​in cui un forte desiderio emerge dal personale di Hillary di innescare una rivolta dall’interno della Chiesa, al fine di indebolire la gerarchia. Hanno fatto uso di associazioni e gruppi di pressione di base, secondo uno schema consolidato dall’esperienza delle rivoluzioni colorate. Non siamo ancora alla pistola fumante, ma siamo vicini. Anche se non ho prove, ho sempre pensato che Benedict XVI è stato guidato per abdicazione da una trama complessa, ordinato da chi aveva interesse a bloccare la riconciliazione con la Chiesa ortodossa russa, il pilastro religiosa di un progetto di progressiva convergenza tra Europa continentale e Mosca. Per ragioni analoghe, ritengo che il cardinale gara [Angelo] di Scola per avere successo [Benedict XVI] è stato anche arrestato, il quale, come il patriarca di Venezia, aveva condotto i negoziati con Mosca. Per essere certi, tuttavia, dovremo ottenere ulteriori prove. Da Wikileaks abbiamo anche venire a conoscenza di operazioni di condizionamento psicologico di recente avviati verso Papa Francesco. Essi miseramente fallito: Bergoglio rinnova la Chiesa, per rafforzarlo, e certamente non per indebolirlo come alcuni volevano, e ha firmato un vero e proprio armistizio con Kirill [di Mosca], ​​in mezzo a tanta divisione all’interno delle sfere reciproche di influenza. Proprio sotto la costa degli Stati Uniti, a Cuba [dove Papa Francesco e il Patriarca Kirill ha firmato il documento].

Mentre Antonio Socci cita alcune di queste parole del professor Dottori, spiega che questo non significa che le dimissioni improvvise di Papa Benedetto è stato costretto. Agli occhi di Socci, piuttosto ci mostra che v’è un “mistero colossal”, che, in mezzo a molte pressioni, circonda la scelta di Papa Benedetto, finalmente, a dare le dimissioni.

 PER ONEPETERFIVE.COM

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