ECCO CHI C’E’ DIETRO MACRON: VATICANO – Riferimento spirituale, centro di influenza e di potere, luogo di battaglie e di intrighi, luogo di conservazione di archivi segreti. Più tardi, uno dei capri espiatori di rivolte contro i più ricchi. Enormi difficoltà, difficoltà finanziarie, potranno favorire tentativi di supremazia nordamericana, palesi o nascosti, sul potere pontificio. Quest’ultimo dovrà trovare delle risposte appropriate ai cambiamenti che si sono verificati in materia di sessualità, di vita familiare, di relazioni coniugali. La scomparsa pressoché totale del matrimonio sortirà, almeno, l’effetto di risolvere la questione del celibato dei sacerdoti. NASCITA – Sempre meno dipendente dalla sessualità. Già ora ciò accade con la possibilità di concepire in vitro. Accadrà ancora di più con il concepimento extra-uterino.

 

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Jacques Attali è un vulcanico produttore di idee. Ha fatto notizia nei giorni scorsi l’ultima sua creazione: il rapporto consegnato al presidente Nicolas Sarkozy con indicate le venti “decisioni fondamentali” per ammodernare la Francia.

Ma Attali si è già prodotto in ben più ambiziose esercitazioni visionarie, che hanno fatto di lui un guru di fama mondiale, riverito interprete dello spirito del tempo. L’editore Armando ha appena tradotto un suo “Lessico per il futuro” che descrive come egli vede il mondo nei decenni venturi.

Eccone alcune perle, alle rispettive voci:

MATRIMONIO – Banalizzazione dei matrimoni successivi, nascita dei matrimoni simultanei. L’apologia dell’autenticità porterà alla scomparsa della fedeltà come dovere e dell’infedeltà come colpa. Ognuno avrà il diritto di amare più persone alla volta, in modo aperto e trasparente. Ognuno avrà il diritto di formare contemporaneamente più coppie. Poligamia e poliandria torneranno a essere la regola.

NASCITA – Sempre meno dipendente dalla sessualità. Già ora ciò accade con la possibilità di concepire in vitro. Accadrà ancora di più con il concepimento extra-uterino. Poi, più tardi, con le matrici animali o artificiali. E, ancora più tardi, con la clonazione. Alla fine, si assisterà anche a una forma di concepimento che ha come punto di partenza una banca di geni e non più la coppia di un genoma. Ogni essere umano diverrà allora un essere senza padre né madre, senza antenati né discendenti, senza radici né posterità, nomade assoluto.

MORTE – Dal momento che l’uomo avrà più vite, avrà anche più morti. Come una macchina muore una prima volta quando diviene un rottame, una seconda volta quando si smette di produrre il suo modello e un’ultima volta quando ci si dimentica persino che forma avesse e nessun’altra le assomiglia in alcun modo, così anche l’uomo morirà tre volte. La prima, morte minore, quando il suo corpo, già supporto per protesi, crollerà per usura del fenotipo. Per resistere a tale morte verranno immagazzinati degli organi, dei ticket di vita. Per vincere la propria morte, la si sceglierà. Si acquisteranno “diritti di morte”, forme di suicidio e diritti di omicidio, di eutanasia. Ognuno, inoltre, perpetuerà la propria esistenza grazie ai cloni genetici che potranno replicarsi gli uni agli altri. Dopo un po’ di tempo il genotipo ripetuto di clone in clone si logorerà, come uno stampo, per usura del codice, per errore o per caso. Questa sarà la seconda morte, o morte maggiore. Più in là nel tempo ne subentrerà una terza, quella del ricordo del genoma nella memoria di tutti i vivi e nel codice di tutti gli altri genomi con i quali il suddetto genoma si è riprodotto. Nessuno avrà più la minima somiglianza con un bambino o con una chimera che da esso discende. Sarà la morte assoluta, quella della specie.

VATICANO – Riferimento spirituale, centro di influenza e di potere, luogo di battaglie e di intrighi, luogo di conservazione di archivi segreti. Più tardi, uno dei capri espiatori di rivolte contro i più ricchi. Enormi difficoltà, difficoltà finanziarie, potranno favorire tentativi di supremazia nordamericana, palesi o nascosti, sul potere pontificio. Quest’ultimo dovrà trovare delle risposte appropriate ai cambiamenti che si sono verificati in materia di sessualità, di vita familiare, di relazioni coniugali. La scomparsa pressoché totale del matrimonio sortirà, almeno, l’effetto di risolvere la questione del celibato dei sacerdoti.

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/02/07/il-mondo-nuovo-di-jacques-attali-su-nascita-morte-matrimonio-vaticano/


 

L’economista: “In analogia con il networking ci sarà il netloving, un circuito sentimentale con più individui. A che titolo si dovrebbero avere due case e due cellulari, e non più relazioni?”

di LEONETTA BENTIVOGLIO

 

È POSSIBILE contare su una dimensione interiore dove il rapporto è “per sempre”? Affrancato dal dubbio, dalla contingenza e dalla fragilità? Insomma: esiste la fedeltà? Oppure, capovolgendo la prospettiva: esiste un’infedeltà accettabile e non subita? Libera dal timore che sia infranto un patto? Il riferimento può applicarsi non solo a una persona. Si scelgono un ideale o un interesse o un luogo, come oggetti della nostra fedeltà. L’opposto è lo sfasamento traumatico fra la realtà e le aspettative personali, le norme che regolano il gioco e la loro rottura. Asimmetricità dolorosa nel territorio sensibile delle relazioni umane.
Per smussare i rischi di questo campo minato dai sentimenti, sarà opportuno affrontare il discorso a partire dallo sguardo lucido e cattivo (non in accezione morale, ma per aritmetica perentorietà) di un celebre economista, Jacques Attali, già eminenza grigia di Mitterand (lo nominò come speciale consigliere all’epoca della sua presidenza della Repubblica) e in seguito rimasto sulla cresta dell’onda politica francese collaborando con Sarkozy.

Stratega dei massimi gruppi economici del pianeta, Attali è un personaggio interessante e discusso per i suoi guizzi di originalità. Esperto di globalizzazione e macroeconomia, annovera tra le sue competenze una vasta conoscenza della storia della medicina e della storia ebraica (l’ultimo libro è il Dizionario innamorato dell’ebraismo , pubblicato da Fazi a fine 2013). Inoltre spicca, nella sua poliedrica bibliografia, una serie di provocanti analisi della coppia in termini sociali.

Un suo volume del 2007, Amori. Storia del rapporto uomo donna (in Italia uscì nel 2008), esplora con passo sistematico le caratteristiche, in diverse epoche e culture, del legame amoroso: in senso sessuale o emotivo, platonico o erotico, imposto o spontaneo, religioso o laico, omosessuale o etero. Il saggio suscitò scandalo ipotizzando la fine della monogamia. In nome della nostra indagine sulla fedeltà, tocca a lui valutare, alla luce del presente, quanto fossero affidabili quelle previsioni.

“Un pronostico non è un augurio”, attacca l’economista, “ma la segnalazione di un orientamento collettivo che si basa su dati concreti. Tutto converge nel suggerirci che, tra qualche decennio, la monogamia sarà un anacronismo. I processi descritti in Amori si stanno verificando. Lo prova per esempio l’evoluzione rapida del matrimonio omosessuale”.

Cosa intende?
“Parlo della trasparenza. Capillare e inevitabile. Ogni cosa è esposta e visibile. Ciò che un tempo era clandestino oggi non solo è socialmente accolto, ma stipulato da un contratto. Da tempo il poliamore è una prassi diffusa, benché non manifesta. È stato calcolato che più del dieci per cento dei bambini, in Occidente, sono nati da rapporti extraconiugali e crescono con un padre che non è il loro, pur pensando di esserlo. Nell’ottica trasparente, la fedeltà di tipo monogamico sarà considerata un’impostura e un residuo di consuetudini barbare”.

C’è invece una fedeltà poliamorosa? Sembra una contraddizione in termini.
“Il poliamore è compatibile con la fedeltà perché può esserci fedeltà anche nel mutamento, divenuto congenito: viviamo in una tirannia del consumo che ne ha fatto un precetto esistenziale. Possono imporci di votare oggi Berlusconi e domani Renzi, ma di stare per sessant’anni con la stessa persona? A che titolo si dovrebbero avere due case e due cellulari, e non più amori? Se tutti non cambiassero di continuo automobile ed elettrodomestici, l’economia crollerebbe.

Nella libertà moderna si rivendica il diritto di non scegliere. Meglio: di scegliere un congiunto nell’istante, senza che ciò pregiudichi la scelta di un altro poco dopo. Quest’attitudine si farà sempre più accentuata, e la trasparenza porterà all’affermazione del diritto ad avere molti amori, omosessuali o eterosessuali, ma più spesso dettati dalla bisessualità, inclinazione che sta velocemente aumentando (o affiorando alla luce). In analogia col networking, ci sarà il netloving : un circuito amoroso nel quale si potranno avere relazioni simultanee e trasparenti con più individui, che a loro volta avranno molti partner”.

La fedeltà resta comunque un valore reclamato con violenza nella coppia, come testimonia la cronaca nera quotidiana.
“Il femminicidio è un estremo sbocco reazionario. Il poliamore rappresenterà la punta più avanzata delle società sviluppate, e il fatto che questa tendenza appaia oggi sempre più plausibile e ravvicinata produce un’esacerbazione dell’idea di fedeltà legata al matrimonio borghese. C’è chi si aggrappa angosciosamente a un passato in procinto di svanire. È come un film col suono in ritardo sull’immagine. Si glorifica con ferocia l’indissolubilità della coppia proprio perché questa è in stato d’emergenza. Ma l’evidenza del futuro resta il poliamore, da non confondere con la poligamia, che implica appartenenza. Nel poliamore invece nessuno apparterrà a nessuno. Le donne, tuttavia, remeranno contro”.

Perché lo pensa?
“Perché, mentre assistiamo al martirio delle donne, monta l’ostilità delle femmine verso i maschi. Basta vedere come vengono trattati i mariti nei divorzi, sia dal punto di vista economico sia nella brutale determinazione al controllo esclusivo della prole. Inoltre il cosiddetto sesso debole guarda al tema della fedeltà o infedeltà maschile da un punto di vista sempre reazionario. La fedeltà monogamica è economicamente utile alle donne in quanto le garantisce”.

Non è piuttosto un principio necessario alla stabilità sociale?
“No. Penso che si vada verso la poligenitorialità, fondata sull’avvicendarsi di madri e padri, un po’ come già accade parzialmente nelle odierne famiglie allargate. I figli saranno allevati da un unico genitore o da altre coppie, e i genitori biologici potranno condividere le responsabilità educative con i nuovi compagni e con gli ex, con gli ex degli ex e con estranei. Tutto si muove in tale direzione, comprese la pratiche di procreazione assistita, che condurranno a separare sempre più la riproduzione dalla sessualità e dall’amore”.

Vede allontanarsi tra loro anche le sfere di amore e sesso?
“A lungo termine sì.

O a breve. Osservi i giovani: vige una sessualità svincolata dall’amore e legata all’amicizia. In Italia so che si parla di “scopamìci”. D’altro canto conosco amori incrollabili dove non c’è sesso. I matrimoni bianchi. Numerosissimi”.

È lecito supporre che esisterà sempre chi accorpa le diverse funzioni?
“Nella libertà del poliamore ci sarà anche quest’opzione”.

Un pensiero su “ECCO CHI C’E’ DIETRO MACRON: VATICANO – Riferimento spirituale, centro di influenza e di potere, luogo di battaglie e di intrighi, luogo di conservazione di archivi segreti. Più tardi, uno dei capri espiatori di rivolte contro i più ricchi. Enormi difficoltà, difficoltà finanziarie, potranno favorire tentativi di supremazia nordamericana, palesi o nascosti, sul potere pontificio. Quest’ultimo dovrà trovare delle risposte appropriate ai cambiamenti che si sono verificati in materia di sessualità, di vita familiare, di relazioni coniugali. La scomparsa pressoché totale del matrimonio sortirà, almeno, l’effetto di risolvere la questione del celibato dei sacerdoti. NASCITA – Sempre meno dipendente dalla sessualità. Già ora ciò accade con la possibilità di concepire in vitro. Accadrà ancora di più con il concepimento extra-uterino.

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