Prima di chiudere la XX Settimana della Fede nell’arcidiocesi di Lecce, sabato,
16 febbraio 2008, nella cripta del santuario di “Santa Maria delle Grazie”,
accanto alla tomba di San Pio da Pietrelcina, sua Eminenza il Cardinale Carlo
Caffarra, Arcivescovo di Bologna, ha presieduto una solenne concelebrazione
eucaristica.
Al suo fianco, sull’altare, c’erano due illustri prelati: l’Arcivescovo di
Lecce, mons. Cosmo Francesco Ruppi, e mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste- San Giovanni Rotondo e Delegato della Santa Sede per il santuario e le Opere di San Pio da Pietrelcina. Tra i fedeli era presente il dott. Antonio Fazio, ex Governatore della Banca d’Italia.
Al termine della Santa Messa il porporato si è fermato in preghiera sulla tomba di
Padre Pio, ha visitato i luoghi santificati dal Serafino crocifisso del
Gargano ed ha firmato il registro dei pellegrini illustri.
Ai microfoni di Tele Radio Padre Pio, ha infine
risposto alle nostre domande.
-Domanda : Eminenza, di recente Lei ha dichiarato al Corriere della Sera di
aver sempre avuto una grande devozione per Padre Pio. Ci racconti perché.
-Risposta : Gli sono molto devoto fin dagli inizi del mio sacerdozio, perché vissi
un’esperienza un po’ singolare. Ero sacerdote da qualche mese, e venne
a trovarmi, per essere aiutato, un confratello, molto più anziano, che stava attraversando una grave crisi di fede. Non si può descrivere che cos’è una
crisi di fede in un sacerdote: terribile.
Gli dissi: fratello mio, io son troppo piccolo, non mi sento di portare
un tale peso. Vai da Padre Pio. Lui venne, e mentre parlava con il Padre ebbe una grande esperienza mistica in cui sperimentò, fortissima, la misericordia di Dio. Ora è uno dei sacerdoti più buoni che ioconosca. Ecco, cominciò tutto così.
-Domanda : Ha conosciuto personalmente San Pio da Pietrelcina?
-Risposta : No, perché non ho mai avuto il coraggio di venire, ritenendo che non
dovevo fargli perdere del tempo! Poi invece… tante volte, non saprei dirle quante, non le ho mai contate! Ritengo che Padre Pio si inscriva in quella sequela dei grandi mistici che hanno una caratteristica: la profondissima
partecipazione alla croce di Cristo, perché portano su di sé la grande tragedia dell’uomo d’oggi, l’ateismo.
Padre Pio, santa Gemma Galgani, Santa Teresa Benedetta della Croce, Madre Teresa, il Curato d’Ars: hanno tutti questa profonda esperienza di sedersi a tavola con i peccatori, di vivere la loro esperienza, di portare, in maniera diversa,
il peso dell’agonia del Getsemani, testimoniando l’amore di Cristo che prende su
di sé il dolore dell’uomo che ha lasciato la casa del Padre e non vuol ritornare, pur sentendo nel suo cuore che si sta meglio nella casa del Padre che a pascolare porci…
L’uomo d’oggi continua a pensare che si possa vivere come se Dio non ci fosse; e vediamo la devastazione che questo ha causato.-Domanda : C’è una profezia di suor Lucia dos Santos, la veggente di Fatima
di cui il 13 febbraio scorso è cominciato il processo di beatificazione,
che riguarda “lo scontro finale tra il Signore e regno di Satana”.
E il campo di battaglia è la famiglia. Vita e famiglia. Non tutti sanno che Lei ebbe da Giovanni Paolo II l’incarico di ideare e fondare il Pontificio Istituto per Studi
su Matrimonio e Famiglia che oggi ne porta il nome (il card. Caffarra
ne è Professore Emerito, ndr).
-Risposta : Sì. All’inizio di questo lavoro affidatomi dal Servo di Dio Giovanni
Paolo II, ho scritto a suor Lucia di Fatima, attraverso il vescovo perché
direttamente non si poteva fare.
Inspiegabilmente, benché non mi attendessi una risposta, perché chiedevo solo preghiere, mi arrivò dopo pochi giorni una lunghissima lettera autografa – ora negli archivi dell’Istituto – in cui è scritto:
lo scontro finale tra il Signore e il regno
di Satana sarà sulla famiglia e
sul matrimonio. Non abbia paura,
aggiungeva, perché chiunque lavora
per la santità del matrimonio
e della famiglia sarà sempre combattuto
e avversato in tutti modi,
perché questo è il punto decisivo.
E poi concludeva: ma la Madonna
gli ha già schiacciato la testa. Si avvertiva,
anche parlando con Giovanni
Paolo II, che questo era il nodo,
perché si toccava la colonna
portante della creazione, la verità
del rapporto fra l’uomo e la donna
e fra le generazioni. Se si tocca la
colonna portante crolla tutto l’edificio,
e questo adesso noi lo vediamo,
perché siamo a questo punto,
e sappiamo. E mi commuovo, leggendo
le biografie più sicure di Padre
Pio, di come quest’uomo fosse
attento alla santità del matrimonio,
alla santità degli sposi, anche con
giusto rigore più di una volta.
Sua eminenza il cardinale Carlo
Caffarra nasce il primo giugno
1938 a Samboseto di Busseto,in
provincia di Parma. Frequenta il Seminario
Vescovile di Fidenza ed è ordinato
sacerdote il 2 luglio 1961.Prosegue
gli studi a Roma dove consegue il
Dottorato in Diritto Canonico presso
la Pontificia Università Gregoriana,
con una tesi sulla finalità del matrimonio,e
il Diploma di Specializzazione in
Teologia Morale presso la Pontificia
Accademia Alfonsina.
Consacrato Vescovo nel Duomo di
Fidenza il 21 ottobre 1995,inizia l’attività
pastorale nell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
Il 16 dicembre
2003,è chiamato a reggere l’Arcidiocesi
di Bologna, in sostituzione del
cardinale Giacomo Biffi ritiratosi per
raggiunti limiti d’età. Si insedia nella
sua nuova Sede il 15 febbraio 2004.
Insignito del titolo di “Prelato d’onore
di Sua Santità” conferitogli da Giovanni
Paolo II, è tuttora Presidente della
Conferenza Episcopale dell’EmiliaRomagna,
Membro della Congregazione
per l’Evangelizzazione dei Popoli,
Membro del Supremo Tribunale
della Segnatura Apostolica, Membro
del Comitato di Presidenza del Pontificio
Consiglio per la Famiglia, Membro
della Pontificia Accademia per la
Vita,Moderatore del Tribunale Flaminio
per le cause matrimoniali e Gran
Cancelliere della Facoltà Teologica
dell’Emilia Romagna.
È stato creato e pubblicato Cardinale
di Santa Romana Chiesa nel Concistoro
del 24 marzo 2006,e gli è stato
assegnato il titolo presbiterale di San
Giovanni Battista dei Fiorentini.
Maria Pia Picciafuoco